Hai un piccolo appezzamento di terra e vuoi che i tuoi alberi ti regalino magnifici frutti? Eccoti un piccolo vademecum sulla potatura. Va fatta una piccola premessa: la potatura è una cosa seria, tant’è che ci sono delle figure professionali che si occupano solo di questo, fondamentali per le piantagioni dove una produzione abbondante è fondamentale.
Le piante in natura crescono bene da sole, senza l’intervento dell’uomo, ma allora perché potare?
In realtà non vi è un unico motivo per potare le piante. La potatura ha infatti diversi obiettivi, vediamo quali:
- accelerare lo sviluppo delle piante più giovani affinché diventino produttive in breve tempo;
- avere una produzioni di frutti maggiore;
- dare alla pianta una forma che favorisca l’esposizione alla luce del sole, anche nelle zone più interne;
- rendere produttive anche le piante senescenti;
- far raggiungere alla pianta un equilibrio chioma/radici e tra la fase vegetativa/fase riproduttiva, per una produzione costante e di qualità.
Anche i metodi di potatura sono diversi e se ne contano circa 20. Tra le più note abbiamo la cimatura, che consiste nell’eliminare i nodi terminali di un ramo e la soppressione, che si esegue praticando un taglio netto alla base dei germogli.
Quando potare una pianta
In genere, il periodo per potare le piante è quello che corrisponde al riposo vegetativo e cioè dall’autunno, fino allo spuntare dei primi germogli in primavera.
Vi è anche la così detta potatura verde che si fa in Estate e che serve ad eliminare tutto il superfluo in modo da alleggerire la pianta.
Quanto potare?
Individuare la quantità di materiale da togliere è un po’ difficile anche se vi è una regola base: più l’albero è vecchio, più la potatura deve essere profonda.
Se la potatura è invece riferita ai singoli rami, vale il contrario, e cioè, i rami deboli vanno accorciati di poco, mentre per quelli più vigorosi si procede con una potatura un po’ più invasiva.
Da sapere è che i rami più vigorosi, che crescono in verticale, sono quelli dove scorre più velocemente la linfa, producono più legno e pochi frutti. I rami più vecchi, solitamente in orizzontale, sono quelli che producono un maggior numero di frutti. Proprio per quest’ultimo motivo, nei frutteti i rami degli alberi vengono incurvati.
Altre due regole da rispettare sono: la vegetazione di un ramo portante deve essere decrescente dalla base fino all’estremità; all’apice va eseguita una potatura più corta, mentre deve essere più lunga in prossimità dei rami alla base.
A quale punto del ramo potare?
A tal proposito bisogna sapere una cosa: l’ultima gemma, detta gemma apicale, è quella che sviluppa maggiormente rispetto alle gemme sottostanti. Quando si pota si incentiva la produzione di germogli nelle gemme laterali sottostanti a quella apicale.
Inoltre, quando si accorcia un ramo, lo sviluppo delle gemma sarà inversamente proporzionale alle gemme lasciate, e cioè, meno gemme si lasciano, più vigoroso sarà lo sviluppo, e viceversa.
Come tagliare? Il taglio va eseguito a 6-7 mm sopra la gemma, con un’angolatura di 45°, dirigendo il taglio verso il baso.
Quali sono gli attrezzi per potare?
La scelta degli attrezzi dipende molto dalla tipologia dell’albero che si vuole potare. Se i rami sono sottili, ci si può avvalere anche di semplici cesoie. Quando i rami invece raggiungono un certo diametro, ci si deve avvalere di elettro utensili o, addirittura di motosega. In quest’ultimo caso sono necessarie delle precauzioni, come guanti appositi e occhiali per proteggere gli occhi. L’utilizzo della motosega potrebbe un po’ intimorire, ma oltre che ad essere necessario per determinati lavori, se si prendono le giuste precauzioni, facilita di molto il lavoro. Inoltre ve ne sono tantissime tipologie, come quella a batteria, quella elettrica ed, infine, la classica a scoppio. Per scoprire quali sono le peculiarità delle diverse tipologie, dai un’occhiata al sito motosega-top.com .